Il progetto parte da considerazioni sul sito, sulla sua collocazione e sulla sua specificità-qualità ambientale.

Le scelte progettuali hanno cercato
una integrazione progettuale tra gli spazi “pieni” e gli spazi “vuoti”.

Inoltre, la delicatezza ambientale dell’area (ambito Sic) oggetto dell’intervento, ha imposto un approccio di massimo rispetto principalmente nell’ambito Sud dell’area che presenta aspetti ambientali di pregio in quanto
a ridosso dell’arenile.

La soluzione insediativa, denominata “tappeto”, si caratterizza da una serie
di blocchi edilizi che permettono la massima permeabilità, al fine di garantire la formazione di percorsi
e di ampi varchi verso il mare, scardinando la logica di corti
e stecche che il SUA prevedeva.

Tutti i blocchi sono caratterizzati da cellule unifamiliari disposte a schiera con un movimento altimetrico che segue la riformazione dunosa che il progetto di ripristino ambientale prevede.

A questo tappeto di case basse
(47 unità), si accostano e si integrano degli edifici a tre piani fuori terra
(66 unità), che disposti con una logica apparentemente casuale, diventano sfondo neutro dove gli elementi naturali possono emergere.

Denominazione
Residenze turistiche Dunamar

Tipologia
Residenziale

Località
Cavallino-Treporti (Ve)

Committente:
Privato

Fase
Esecutiva (2009)

Capoprogettisti:
Martine Rasclè
(paesaggio)
Stradivarie
(paesaggio)
Bi.effe
(ingegneria)

Collaboratori:
Valentina Muti

Consulenti:
Seingim
(impianti:elettrico, illuminotecnico, meccanico)