A fianco di una crisi persistente del settore edilizio, con tutto il suo indotto, si contrappone fortunatamente una crescita del comparto turistico in termini di visitatori e presenze.
I fattori trainanti sono principalmente legati all’inestimabile patrimonio artistico di cui l’Italia dispone, il clima, la cucina, il territorio e all’alta qualità dei brand made in Italy che il mondo intero ci riconosce.
Il fenomeno “turismo” coinvolge il pianeta intero e, cosa ancor più interessante, si stanno definendo nuove forme di fare vacanza con conseguenti declinazioni insediative sul territorio. Complici anche una maggiore coscienza delle problematiche ambientali e dei valori geografici riconosciuti ai territori di destinazione. Parliamo di una sensibilità crescente verso le tipicità dei siti che meritano sicuramente maggiori attenzioni e risposte calibrate da parte degli operatori e dei progettisti.

A fronte di una crescita qualitativa della domanda di ospitalità, è evidente che l’offerta di FORMAT tradizionali sono da considerarsi superati: c’è da rinnovare un patrimonio immobiliare ricettivo vetusto ed obsoleto; soprattutto in funzione ai target di clientela che si intendono intercettare. Ci sono da ripensare gli spazi dell’ospitalità e dell’accoglienza definendo modelli rispondenti alle esigenze di un mercato dinamico ed in continua evoluzione; c’è una maggiore coscienza delle tipicità del territorio con le conseguenti azioni di tutela dei prodotti e di valorizzazione del paesaggio finalizzate a consolidare maggiori quote di mercato. C’è una maggiore attenzione sul consumo di suolo e sulla reversibilità delle opere che oggi sono funzionali e domani potrebbero non esserlo più. C’è la TAX CREDIT. C’è una Legge Regionale del Veneto sul turismo fatta bene.
Rimane quindi da chiedersi cosa proporre, come rinnovare l’offerta, quali priorità dare agli spazi dell’ospitalità, come interfacciarsi con il territorio, quale formula adottare… insomma mettere a punto una strategia di mercato che deve interessare anche, e soprattutto, lo spazio costruito.
Premesso che non facciamo gli imprenditori ma siamo uno studio di Architettura, ci piace pensare ad un lavoro di squadra in cui ognuno svolge un ruolo e porta avanti delle specificità con un obiettivo comune. Per noi esistono delle priorità e nel nostro lavoro cerchiamo di esprimerle al meglio.

A noi piace pensare che il modulo debba essere temporaneo: non nel senso proprio di “provvisorio”, ma nel senso di preservare il suolo libero e di riposizionare sul sito. Tale caratteristica consente all’imprenditore di fare “osservazione” sul campo valutando i feedback dei clienti e apportartando i necessari correttivi di miglioramento come potrebbe essere una diversa collocazione sul sito più funzionale agli accessi e ai parcheggi.
L’obiettivo che ci siamo posti è stato quello di creare delle unità residenziali mobili, ma definirle temporanee sarebbe più corretto, capaci di rispondere ai diversi requisiti di flessibilità d’uso (residenziale ma anche altro), modularità dimensionale (2-4-6 posti letto o postazioni) e con tre diverse declinazioni a seconda del contesto su cui vanno collocate.

Ci piace anche sapere che la questione della modularità consente all’imprenditore non solo di diversificare l’offerta (per es. coppie, famiglie oppure amici), ma anche di calibrare la capacità ricettiva nel tempo (investimento progressivo), senza per questo rinunciare ad un’immagine visiva unitaria e di pulizia formale d’insieme. I diversi moduli progettati consentono anche una collocazione “sartoriale” nel sito, in funzione di essenze arboree da preservare o, meglio ancora, da integrare all’unità abitativa stessa.

Per quanto riguarda la flessibilità, crediamo sia la caratteristica più importante che qualsiasi prodotto deve avere per mantenersi “attivo” in un mercato dinamico. Una caratteristica che si avvicina molto al concetto di resilienza, ovvero la capacità di rispondere alle condizioni esterne e alle mutevoli regole di mercato. La flessibilità che proponiamo è legata soprattutto all’uso extra-residenziale. Per esempio proponiamo l’uso wellness, wine-shop, o ancora come office da combinare alle altre strutture presenti. Una struttura insomma che si avvicina al concetto di albergo orizzontale diffuso, con cellule abitative residenziali, wellness, shop, e altro ancora.




Vogliamo parlare di qualità? Per noi il concetto di qualità si esprime con tre parole: comfort, durevolezza, design.
Comfort è sinonimo di ambienti che dispongono prevalentemente di luce naturale e con forti relazioni visive con gli esterni, costruiti con materiali ecologici e inodori, pareti ben isolate e serramenti prestazionali. Arredamenti ergonomici, stivaggi capienti…
Durevolezza. Collaborare con degli artigiani italiani è sinonimo di “saper fare”. Nel caso specifico di falegnami, l’uso del legno per la struttura e le finiture sono scelte scontate ma non vincolanti. Ci piace il legno, guardarlo, sentirne il profumo, poter sfiorare le venature e toccarne la consistenza.
Design. Abbiamo lavorato su tre tratti tipici distintivi ben riconoscibili. Non solo in funzione delle dimensioni quanto piuttosto ad un diverso inserimento nel territorio oppure ad un effetto desiderato sul contesto. Forme semplici, pulite, volutamente elementari che consentono di ottenere differenti combinazioni di integrazione con il paesaggio.


Il modello TERRACE è caratterizzato dalla cellula completamente ricoperta in doghe di legno. Il modello FRAME è una dichiarazione di forma semplice di colore bianco; un omaggio al razionalismo italiano. Il modello MONOLITH è invece un cannocchiale puntato sul paesaggio.


Cosa c’entra la sostenibilità in tutto questo?
C’entra nel momento in cui parliamo di preservare suolo libero e di impiegare materiali che hanno un loro ciclo di vita ripetibile: legno, vetro, PVC, acciaio. Ci piace l’idea che un prodotto, una volta esaurita la sua funzione, possa essere facilmente rimosso, dismesso e riciclato quale forma di garanzia per il territorio. Non crediamo all’installazione definitiva ma a quella temporanea che non lascia impronte, perché il concetto di definitivo implica di conseguenza il dover fare delle scelte rigide. Ci piace l’idea che la cellula abitativa sia fatta per contenere le funzioni essenziali per le persone: mangiare, lavarsi, riposare. Ci piace il tema dell’integrazione con il territorio nelle sue diverse declinazioni.

DOMUSMART è comunque un progetto destinato a rimanere aperto, nel senso che non é concluso né potrebbe esserlo. Vuole essere un terreno di confronto con chi di turismo ci vive e ci lavora. Vuole essere occasione per indagare nuove proposte insediative per campeggi, agri-campeggi e resort. Essere punto di partenza per sviluppare un progetto più ambizioso con chi, come noi, crede che alla base della propria professione ci deve essere prima di tutto la passione per quello che si fà.
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